La tumultuosa crescita del mercato del private equity in fondi di venture capital o in operazioni di leveraged buyout, verificatasi nei Paesi anglosassoni, tradizionali apripista di operazioni e strumenti finanziari innovativi, ha interessato anche – seppure a scoppio ritardato e con volumi più contenuti – l’Europa continentale e il nostro Paese. Il ritardo dell’Italia – tutt’altro che sorprendente – da un lato ha consentito di cogliere solo in parte opportunità per finanziare imprese tecnologicamente innovative o agevolare cambi di proprietà anche in occasioni di ristrutturazioni e passaggi generazionali, ma dall’altro la sta ponendo parzialmente al riparo da problemi sistemici, che manifestano rilevanti ripercussioni su mercati e intermediari finanziari.