I fondi di private equity hanno un ruolo specialistico nel variegato mondo degli intermediari finanziari e i loro legami a monte con gli investitori nel fondo chiuso, a latere con la SGR che gestisce gli investimenti e a valle con le portfolio companies, possono generare asimmetrie informative e conflitti di interesse tra i diversi stakeholders. I momenti di maggiore criticità riguardano eventi chiave come il funding in fase di raccolta delle adesioni (in cui la reputazione dei gestori assume un ruolo fondamentale), l’acquisizione delle partecipazioni (per la negoziazione del prezzo e i conflitti ingenerati dalla convivenza con altri soci) e l’exit (in cui si ha il redde rationem e si fanno i conti sulla performance) ma anche i momenti solo apparentemente di routine in cui le partecipazioni devono essere gestite. L’impatto del private equity nella vita delle aziende è spesso dirompente e spezza equilibri consolidati, contribuendo a risolvere vecchi problemi ma nel contempo creandone di nuovi; lo scontro avviene anche sul piano culturale, con un impatto mediatico che esalta la speculatività dei fondi paragonati a “locuste”, contrapponendoli a soci storici e managers non di rado arroccati a difesa di una tradizione spesso anacronistica e di mere rendite di posizione.